Imprevedibile, emozionante, coinvolgente e profondo: questo è Alma. Un alternarsi di scene drammatiche e allegre. Lo spettacolo, come dice l’autore nella sua presentazione, porta lo spettatore a costruirsi un percorso basato sulle proprie esperienze di vita, quindi può essere interpretato soggettivamente.
Alma è uno spettacolo teatrale prodotto dalla compagnia Sosta Palmizi, scritto e interpretato da Giorgio Rossi. Si può anche definire un viaggio che, con molti riferimenti agli anni ’70, porta dalla morte alla vita, cosa molto particolare, che solo un occhio attento e perspicace può capire.
Giorgio Rossi, inizialmente, interpreta con le espressioni facciali e i movimenti del corpo la poesia di Cesare Pavese “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” rappresentando la sensazione di vuoto data dalla morte. Continua trasmettendo sensazioni come la solitudine e la gioia di vivere, grazie a costumi e oggetti di scena che rinforzano i testi recitati.
Lo spettacolo riesce nel suo intento evocativo soprattutto grazie ai movimenti del corpo e alle splendide poesie di grandi artisti (A. Merini, C. Pavese, G. Rossi, P. Neruda).
Il tutto è coronato da giochi di luci e dalle musiche di Fabrizio de Andrè, Death in Vegas, John Oswald, King Crimson, che rendono l’atmosfera ancor più suggestiva e intensa.
Non si può parlare solo di teatro, ma per dirla con lo stesso Rossi, di “teatro poetico del movimento”.
Andrea Campestre e Matteo Cacciotti
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