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Dolore Minimo

da 18 Dic 2018Presente0 commenti

Giovanna Cristina Vivinetto presenta, affiancata da Monica Cirinnà, il suo libro “Dolore minimo” alla Fiera della media e piccola editoria “Più Libri, Più Liberi”, tenutasi nella Nuvola di Roma.

L’autrice racconta nel suo testo, che ora ha raggiunto la seconda ristampa, il percorso della transizione di genere, argomento molto delicato al giorno d’oggi. “Dolore minimo”, a detta della scrittrice, è una rielaborazione del dolore della transizione, definito minimo perché è più un diario personale che una esigenza di farsi comprendere. Il libro non è, dunque, un urlo che cerca di farsi capire, ma la richiesta di essere ascoltati.

Ma, evidentemente, in Italia ancora in molti rifiutano l’accettazione di realtà diverse dalla propria, tanto che la Vivinetto è stata attaccata dalla pagina Facebook ProVita:

 A tal proposito, interviene anche Monica Cirinnà: “Io credo che l’inconsapevolezza [sull’argomento] presente nei cittadini italiani, nella maggior parte delle persone, sia legata all’ignoranza. […] Se tutti conoscessero la disforia di genere si renderebbero conto che non è una malattia, non è contagiosa, non ti porta Satana in casa. Alla fine è una situazione che può capitare a tutti e a tutte”. Durante la conferenza, inoltre, la parlamentare si scusa da parte dello Stato per aver lasciato indietro le persone appartenenti alla comunità LGBT+.                                                                

Tra citazioni di grandi autori come Oscar Wilde e riflessioni sulla letteratura, definita come una “sutura che ricuce le ferite”, l’evento arriva alla sua conclusione con la recitazione da parte della scrittrice stessa di alcune delle sue poesie.

“Non ho figli da dare – non potrò.
Non ho tube che si gonfiano
né ovuli da spargere per il mondo.
Non ho vulve da tenere fra due
dita – da schiudere tra le valve
delle gambe non ho niente.

Ma tu mi sfiori, continui a toccarmi
a perlustrare con le dita questo
corpo imploso, risucchiato tutto
all’interno, fuggito senza lasciare
tracce. E tu persisti a sfiorarmi
per trovare il punto che possa
darti piacere – che possa
consolarti, farti sentire uomo.
Non te lo dico, ma non c’è.

Eppure tutta questa tua goffa
illusione, quest’avventatezza
nel proiettarti verso il dato certo
per un attimo mi restituisce
tutto ciò che mi manca – e al tuo miracolo
questa sera mi faccio donna
completamente”


                                                                                                 Giulia Cicerano
Chiara Genovese

                                                                                           Giorgia Buffolino

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