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Incontrando Monet

da 10 Gen 2018Culture0 commenti

Roma, patrimonio dell’arte, ospita dal 19 ottobre 2017 all’11 febbraio 2018 nella sede del Complesso del Vittoriano una mostra in onore di uno dei padri dell’Impressionismo: Claude Monet.
Vi sono esposte sessanta opere, alcune mai viste in Italia, provenienti dal “Museé Marmottan” di Parigi, a comporre un racconto della vita artistica del pittore francese, dai primi disegni fino alle caricature e ai ritratti, per arrivare alle opere più famose: il ciclo delle  “Ninfee”, “Il Salice Piangente” e “Il Giardino Giapponese”, a ricordare la passione di Claude Monet per il giardinaggio.
Appena entrati all’interno della mostra veniamo subito introdotti in una galleria fra le “Ninfee” dell’artista proiettate sui muri e sul pavimento, a creare un lago virtuale. Poi un labirinto formato da innumerevoli corridoi raccoglie passo dopo passo, parete dopo parete, ogni aspetto della vita del maestro, con le opere esposte in modo tradizionale. Ma con il cambiare dello stile artistico di Monet cambia anche l’allestimento della mostra, che da un’impostazione classica si trasforma creando un ambiente immersivo e multisensoriale.
Saliamo le scale e una musica leggera ci invade portandoci in un giardino giapponese: il pavimento diventa ancora una volta un lago di ninfee rosa e alla fine del corridoio una tenda di fili ci mostra i fiori che galleggiano dolcemente nell’acqua. Così si apre la seconda parte della mostra, con i quadri più interessanti e pieni di espressione che vengono riproposti più volte in diverse variazioni di colore.
Tra un’opera e l’altra cade l’attenzione sulle frasi dell’artista riportate su alcune pareti, che ci fanno capire la sua assoluta dedizione alla pittura, ma soprattutto alla natura. Monet ci insegna a osservare le cose sotto luci diverse, catturando un momento unico e irripetibile!
Verso la fine del percorso, anche artistico, ci immergiamo in un Monet poco conosciuto, quasi astratto, pieno di colori ma anche di caos, in cui i soggetti ritratti dal pittore francese si riconoscono appena. La mostra si conclude con “Le Rose”, il quadro più bello, a cui è dedicata la parete finale che ci accompagna verso l’uscita.
In generale, la mostra riesce nel rappresentare al meglio il grande artista, lasciando stupito lo spettatore di fronte ai suoi capolavori. Una visita obbligata per chi vuole scoprire e conoscere il vero Claude Monet.
“Il mio giardino è l’opera d’arte più bella che io abbia mai creato.”
– Claude Monet
Silvia Petrozzi
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