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Io che amo solo te

da 20 Apr 2018Culture, Presente0 commenti

Sabato 14 aprile il nostro blogger Claudio Bonifacio ha assistito allo spettacolo teatrale “Io che amo solo te” di Lucilla Lupaioli e Alessandro Di Marco, rappresentato dal 11 al 15 e dal 20 al 22 Aprile al Teatro Tordinona di Roma. Vi presentiamo il video dello spettacolo girato da Claudio, introdotto dal testo scritto dal regista Alessandro Di Marco e da Lucilla Lupaioli.

Lui si ricorda tutto. Nonostante le rughe siano comparse intorno ai suoi occhi e gli anni lo abbiano appesantito, ricorda ogni minimo dettaglio. Si ricorda di quella sera, della musica, dei suoi occhi, dell’odore e della pelle. Del mistero, della trasgressione, della paura. E della sensazione di essere, per la prima volta, dove si deve essere. Perché è proprio in quel momento che ha capito che non esiste altro qui e ora che non sia nel suo respiro. Nel respiro di lui che sfiora le labbra e il collo.

Niccolò e Valentino si conoscono da sempre. Perché a 16 anni, a pensarci bene, il tempo è sempre. Nicco e Vale, che hanno accorciato i loro nomi perché non hanno il tempo di pronunciarli per intero, fanno tutto insieme e dividono tutto. La scuola, le interrogazioni, le partite di pallone, le birre, il fumo. Nicco e Vale condividono un tempo, l’adolescenza, che sembra essere sempre e per sempre. Un tempo che corre al ritmo accelerato di musica martellante nelle orecchie e birre a buon mercato, partite di pallone fino all’ultimo respiro, notti interminabili passate a parlare e sperare. Tutto corre e scorre, immutabile e rassicurante, fino a quella sera. La sera in cui, dopo una festa annebbiata dal fumo e dall’alcol, Nicco e Vale scoprono di potersi amare in un modo che mai, forse, avrebbero pensato. O che forse, chissà, era da sempre davanti ai loro occhi, ma guardarlo, anche solo pensare che potesse esistere, faceva paura, davvero troppa paura. Tutto è perfetto, come scoprire che l’amico di sempre è anche l’amore della tua vita, quello che, almeno in quel momento, credi possa durare in eterno perché è assoluto, perfetto e fondamentale. Ma arriva la paura, il terrore freddo e crudele del giudizio degli altri, delle famiglie, della scuola, del gruppo di amici. E di fronte a questo non bastano le parole, non basta la speranza che qualcosa possa cambiare, e soprattutto non basta l’amore. Perché si è troppo giovani, forse, per essere davvero coraggiosi. E allora, forse, è meglio stare con la maggioranza, ridere di un frocio di merda e sputargli in faccia, magari. Anche se quel frocio è proprio il tuo amico della vita, il tuo amore puro per il quale sai che potresti anche morire. Tutto, purché non si sappia niente di quei baci e di quelle carezze. E di quanto era bello stare ore insieme, anche soltanto a guardarsi.

Lui ha provato a perdonarsi, ci ha provato ogni singolo giorno della sua esistenza tiepida, fatta di bugie e di sorrisi a mezza bocca. Ha provato a sostituire quei sospiri con una moglie, una famiglia, giornate consuete come quelle di chiunque. Come se quel qui e ora, quella musica e la pelle di lui non fossero mai esistiti.

Scritto da Lucilla Lupaioli e Alessandro Di Marco

Regia di Alessandro Di Marco.

Andrea Lintozzi Riccardo

Riccardo D’alessandro

Claudio Bonifacio

 

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