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La domenica creativa: Sono lì..per farsi ammirare!

da 4 Gen 2015Creazioni, Culture0 commenti

Non lo faccio apposta, giuro. È più forte di me. Mi attrae, come una calamita!
Luccica così tanto! Mi dà quella sensazione di calore, di affetto…
Che poi, in fondo, è un semplice albero di Natale. “Un semplice”.
In realtà non è semplice, perché per provocarmi tutto ciò non può essere un qualsiasi albero decorato con qualche filo luccicante e due palline messe tra i rami senza ingombrare troppo la scena. Sono fatti con amore questi alberi, lo vedo!

Gli alberi che vedo, in questo momento, sono quelli che scorgo dietro ai finestroni delle casette di Amsterdam. Sono su un tram, infatti, che percorre le strade di questa splendida città. Sono in vacanza qui, e, come spesso mi accade ovunque, mi ritrovo a curiosare. È pieno di alberi di Natale. Ed io, sono lì con loro. Come fossi un insettino, o un uccellino sul ramo di fronte alla finestra. Sono il pupazzo appoggiato sul divano. Sono lì con loro. E li guardo. Li guardo vivere la loro quotidianità.

E guardo Amy e John, fidanzati da 3 anni. Questo è il loro primo Natale insieme. Amy sta cucinando, sta girando il mestolo nella zuppa, lui le mette le mani sui fianchi e le bacia il collo. Dieci minuti dopo la zuppa è ancora li, sul fuoco. Loro sono sul divano, invece, a dimostrarsi con mente e corpo quanto si amano. E di fronte a loro, il loro albero di Natale, che riflette colori rossi e oro, sotto il quale entrambi hanno posizionato i regali che si sono scambiati la sera della vigilia.

Pochi metri più avanti, dopo che il mio tram ha preso una bella buca, facendoci sobbalzare quanto basta per riportarmi alla mia realtà, il mio sguardo inciampa su un altro albero. Difficile che ciò non accada. Loro sono lì per questo, per farsi ammirare!

E guardo Camille e Susanne. Migliori amiche da otto anni. Questo non è il loro primo Natale insieme, ma ogni volta è come se lo fosse. Entrambe studentesse di psicologia e allo stesso tempo commesse in due negozi differenti.
Hanno obiettivi diversi, ma la pensano allo stesso modo su tutto, eccetto sui film d’amore e sulle patatine al formaggio.
Il loro albero, posto sotto al finestrone laterale del salone, riflette le luci della città e loro amano lasciarlo acceso la sera, prima di andare a dormire, tenendo tutte le altre luci della casa spente, lasciando così solo a lui la scena principale. Amano addobbare anche tutto il resto della casa. Susanne addobba persino la sua stanza! Camille, amante della cucina, preferisce addobbare lo spazio “culinario”, posizionando qualche fiocchetto rosso qua e là.

E non posso farci nulla, la mia mente viaggia insieme al tram, e non riesco a controllarla, non voglio controllarla, diamine! Il mio Natale non è stato poi così bello, allora mi intrufolo in quello degli altri, aiutata dalla fantasia…
Sarà perché ho un pensiero così positivo del Natale che piuttosto che lasciarlo svanire, preferisco tenerlo vivo dentro me.

Prenoto la fermata. È qui che devo scendere. Ora non devo più seguire il ritmo del tram, per vedere dietro a quei finestroni. No, ora posso prendermi tutto il tempo che voglio, appoggiarmi a una ringhiera e gustarmi la scena che si crea intorno a un albero di Natale, come avessi una videocamera, o una macchina fotografica.
Sto “zoommando” su una libreria che vedo in una casa. Quanti libri! E come sono belli, illuminati dalle lucette dell’albero! Chissà che genere leggi, chiunque tu sia che vivi dentro quella casa! Chissà se è lo stesso che piace anche a me!

Anche questo Natale è passato e perlomeno a me non è piaciuto. Non mi piace perché che lo si voglia o no si finisce sempre per passare del tempo con persone a noi strette, ma allo stesso tempo anche così lontane dal nostro modo di essere. Penso invece che dovremmo mandare a fanculo tutte queste tradizioni della serie “a Natale con i tuoi, a Pasqua con chi vuoi”. Ma io direi… per tutta la vita con chi vuoi!
Perché se io avessi il modo di passare il Natale con la mia migliore amica o con il mio ragazzo o semplicemente con il mio cane, nella città che amo, caspita che albero che verrebbe fuori! Un albero che farebbe invidia a tutti.
E invece quest’anno l’albero ho deciso di non farlo proprio, perché qui a Roma i finestroni che fanno fantasticare la gente non esistono. E allora per chi devo mentire? Per me stessa? Non penso proprio..

Forse potremmo cominciare a riflettere sul Natale proprio ora che è finito… Cosicché almeno per l’anno prossimo, potremmo fare concorrenza agli splendidi alberi nascosti dietro i finestroni delle case di Amsterdam.

Ah a proposito.. Per chi ancora di voi non abbia visto la città, andateci e ne rimarrete innamorati.

Camilla Arbore

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