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Glass Bridge, sospesi nel vuoto

da 25 Feb 2016Culture0 commenti

05 Nov 2015, Hunan Province, China --- Chinese women perform yoga on the 180-meter-high and 300 meter-long glass-bottomed suspension bridge at the Shiniuzhai National Geopark in Pingjiang county, in central China's Hunan province, 35 November 2015. More than 100 people performed yoga on a glass-bottomed suspension bridge that sits 180 meters above the ground at the Shiniuzhai National Geopark in Pingjiang county, in central China's Hunan province on Thursday (5 November 2015). The 300 meter-long suspended bridge, which apparently sways in the wind, spans a chasm at the national park, popular with tourists for its unique rock formations and geography. Walkers see clear, stomach-churning views of the ground 180 meters below. Park management authorities added a small section of glass last year but decided to transform the entire length of the crossing. The floor is made of a double layer of glass and is --- Image by © Imaginechina/Corbis
Un giorno forse ci andrò. Le possibilità sono molto basse, ma non si sa mai…

Stavo leggendo un giornale, uno di quelli che ti consigliano dove andare durante l’estate e sognavo a occhi aperti.

Mi fermai e guardai bene un’immagine non capendo se fosse frutto della mia fantasia o se fosse vero. Poi però, dopo aver messo a fuoco, rimasi a bocca aperta.

 

È  un posto assolutamente non adatto ai deboli di cuore e a chi soffre di vertigini.

Ho avvisato.

Si passa da una montagna all’altra attraverso un ponte fatto di vetro. È il “Glass Bridge”, inaugurato il 24 settembre del 2015: una struttura, a 180 metri dal suolo, lunga 300 metri e spessa 24 millimetri (per farvi capire è 25 volte più resistente di una comune finestra).

Si trova all’interno del parco Geologico Nazionale Shiniuzhai, nella provincia cinese dello Hunan, tenete conto che prima era un cavalcavia di legno e solo nel 2014 è iniziata la sua trasformazione. Per costruirlo ci sono voluti 11 ingegneri specializzati che hanno dovuto lavorare 24 ore per mesi.

Progettato dall’architetto israeliano Hairin Dotan, può ospitare fino a 800 persone alla volta. Ah, sappiate che vi faranno indossare delle speciali calzature protettive. Soprannominato “ponte eroe” per il coraggio necessario ad attraversarlo, ha visto molti turisti cimentarsi nell’impresa senza riuscirci.  

In reatà il ponte è perfettamente sicuro. Ha infatti una rete in acciaio che lo racchiude. Perciò potete stare tranquilli, le probabilità di cadere sono assai basse.

Ora quello che mi chiedo è come siano riusciti a costruirlo. Beh, dopo diverse ricerche non sono riuscita a scoprirlo. L’importante però è il prodotto finale, e possiamo dire che è veramente un capolavoro.

Allora forza, togliamoci le scarpe, indossiamo le speciali calzature protettive e vediamo chi arriva in fondo!

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