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Alla scoperta delle tradizioni natalizie italiane

da 24 Dic 2021Culture, In primo piano0 commenti

Il Natale è la festa più bella e piacevole, che rende tutti felici, dai più piccoli ai più grandi. Sicuramente rappresenta abbuffate e gioia, ma ugualmente anche tradizioni, che variano da regione a regione. Oggi vi porto alla scoperta delle tradizioni natalizie italiane. 

Calabria 

In Calabria, il giorno dell’Immacolata si agghinda l’albero, le porte e le finestre con le luminarie. Il 13 Dicembre, a Santa Lucia, si prepara “la Cuccia”, ovvero un preparato a base di grano cotto, cioccolato e frutta secca; in questo giorno solitamente si allestisce anche il presepe. La vigilia di Natale, sotto l’albero, si mettono i regali che in ogni famiglia ci si regala a vicenda. Gli spaghetti con mollica di pane e acciughe e le ‘grispelle’ sono due dei piatti tipici natalizi, che portano un delizioso profumino nelle case calabresi. Il 25, dopo aver pranzato tutti insieme, si gioca a tombola o a carte, mentre si mangia il panettone e si beve lo spumante per festeggiare.  

Campania 

La sera del 24 dicembre si cucinano le ‘zeppole’, alcune con uvetta altre con alici. Poi, in modo simbolico, il capo famiglia mette un ceppo grosso di legno nel camino, che viene lasciato ardere per tutta la notte, questo perché si pensava che la Madonna vi asciugasse i vestiti di Gesù. Una volta svegli, la mattina di Natale, si cucina il baccalà fritto con l’“accio” (sedano) e poi si fa visita ai cari prima di andare a messa. A Natale si mangia anche il cappone al sugo con gli ‘zitoni’, tipica pasta campana. La sera si rimane leggeri mangiando solo degli spaghetti aglio e olio. In ricordo della povertà e del legame con la terra, si arrostiscono i ceci, che poi vengono mangiati in compagnia. 

Emilia Romagna  

In Emilia Romagna sono molto amanti dei presepi, se ne possono trovare di tutti i tipi in ogni angolo, case e chiese. Una tradizione natalizia romagnola sono i ‘Pasquaroli’, un gruppo di uomini e donne, che vanno in giro il 6 Gennaio, cantando e suonando per augurare un buon anno a tutti. I tortellini e cappelletti in brodo di cappone sono un primo piatto che proprio non può mancare, per secondo il bollito misto è particolarmente gradito a tutti. Panpepato, biscione e panone di Natale costituiscono l’ultima portata del pranzo di Natale romagnolo. 

Toscana 

Le tre settimane prima del Natale sono piene di eventi festosi. I classici crostini di fegatelli sono nel menù tipico della Toscana, insieme a tortellini e cappelletti ripieni di carne di manzo. Lo sformato di cardo (verdura spinosa) è un altro piatto tipico del Natale. Le ‘vecchierelle’ (castagne bollite) ripiene di dolcezza, con mascarpone o cioccolato, sono un dolce natalizio originario di Grosseto. Altri dolci sono i ‘ricciarelli’ (pasta di mandorle), i ‘cavallucci’ al sapore di anice, i ‘befanini’ al sapore di rum e per completare i ‘cantucci’, sempre accompagnati dal vin santo. 

Lombardia 

In Lombardia, il 7 Dicembre (Sant’Ambrogio) la tradizione vuole che si facciano tutti gli addobbi e i preparativi per il Natale. Qui tra il 12 e il 13 Dicembre, in molte province i bambini preparano un piatto con i biscotti e un bicchiere di latte e una manciata di paglia o una carota, per l’asino. Tradizionali sono i mercatini di Natale, dove si possono trovare addobbi e cibi tipici. I dolci sono un perno del Natale lombardo, il ‘Bossolà’ (originario di Brescia), la ciambella morbida, il panettone (di Milano), la ‘spongarda’ (da Cremona) un pane dolce con noci e uvetta.  

Piemonte  

Le tradizioni natalizie del Piemonte te le racconterò per mezzo dei ricordi di una nonna di Asti, che fu bambina dopo la seconda guerra mondiale. Lei ricorda il Natale con queste parole: “Quando ero piccola nel mio paesello non era ancora arrivato il panettone, quindi la mia mamma, la vigilia di Natale, preparava una torta con uvetta e canditi che lasciava un buonissimo profumo di agrumi. In Italia ancora non si conosceva il classico Albero di Natale, quindi per prepararsi al Natale, abbellivamo la casa solo con il presepe. La statuina del bambino Gesù la metteva mio padre prima di andare a messa, in modo da farmi una sorpresa quando tornavamo a casa; poi tutti insieme cantavamo “Tu scendi dalle stelle”. Al mattino sotto al cuscino trovavo dei piccoli regali, non c’erano i regali di oggi, io ero anche abbastanza fortunata perché alle volte ricevevo delle piccole bamboline.” 

Giorgia Fabbiani

Giorgia Fabbiani

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