Ammazzacaffè
Scriviamo cose, intervistiamo gente

GIOVENTU’ BRUCIATA

da 11 Mar 2020Culture2 commenti

A partire dal 1953 con il film “Il selvaggio” fino al 1969, Hollywood rivolse le sue attenzioni al pubblico adolescente americano con l’intento di trattare in modo universale il conflitto generazionale degli anni ‘50. “Il selvaggio”, diretto da Laslo Benedek e interpretato dal controverso ma immortale Marlon Brando, viene spesso indicato come il primo film di questo ciclo che definì Marlon Brando uno dei “ribelli”, egli allora era quasi trentenne, ma la sua grazia poco loquace unita agli occhiali da sole, al giubbotto in pelle e a quella particolare aria di sfida lo trasformarono in breve tempo in uno dei simboli della gioventù insoddisfatta.

Nonostante la sua bravura e la sua prestanza però, il vero simbolo di questo ciclo cinematografico fu il bello e dannato per eccellenza: James Dean, che al contrario di Marlon Brando incarnò il giovane con un vissuto sofferente. Tanti ragazzi infatti, si identificarono con il figlio ribelle che lotta per guadagnarsi l’affetto del padre ne “La valle dell’eden” (1955) di Elia Kazan, o nell’ incompreso ma geniale Jim Stark (James Dean) nel dramma urbano “Gioventù ribelle”.

Questi film degli anni ‘50 sono difficilmente classificabili e non costituiscono un vero e proprio genere; oggi ci appaiono infatti come un tentativo di Hollywood di comprendere e sfruttare le nuove generazioni.

La breve ma intensa carriera di James Dean è emblematica di quella travagliata generazione. La sua prematura scomparsa, avvenuta prima dell’uscita di “Gioventù ribelle”, lo consacrò nell’immaginario collettivo a simbolo dell’adolescenza e delle angosce adolescenziali. Con l’emergere della protesta giovanile a metà degli anni ‘60, questo ciclo cinematografico andò concludendosi cambiando nettamente il corso della cinematografia rivolta ai giovani.

Brando Paoli

Ammazzacaffe blog

Ammazzacaffe blog

2 Commenti

  1. Mike

    Bene, unito al personaggio. Anche se l’attore stesso è una specie di pazzo. È incredibile come siano riusciti a ritrarre un’immagine così complessa. È diventato un sex symbol

    Rispondi
  2. Mike

    guardato più di una volta, e ciascuno come il primo. creato su eventi reali – consegnato con competenza! guarda con un respiro, percepito come un libro

    Rispondi

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ammazzacaffè è un laboratorio di comunicazione digitale che unisce studenti da tutta Italia in uno luogo virtuale dove scoprire, discutere e condividere informazione con uno sguardo sul presente dal futuro.

Altri articoli

Amarsi

Amarsi

Quando si parla di “amore”, solitamente si parla dell’amore verso gli altri mentre...