Ammazzacaffè
Scriviamo cose, intervistiamo gente

Quartiere Coppedè

da 14 Dic 2020Culture, In primo piano0 commenti

La nostra Capitale è particolarmente nota per le sue bellezze monumentali: il Colosseo, le piazze principali, i Fori Imperiali e tante altre attrazioni, riconosciute come magnifiche in tutto il mondo. La Città Eterna, però, nasconde anche moltissimi luoghi insoliti che meritano assolutamente di essere conosciuti. Essendomi appassionata negli ultimi tempi a questi posti, meravigliosi da togliere il fiato, proverò a trasmettere anche a voi tutto ciò che mi hanno lasciato una volta abbandonate le località. Una di queste aree è Quartiere Coppedè, custode di un intreccio misterioso di una grande varietà di stili di composizione. 

Cos’è Quartiere Coppedè?

Non è altro che un esperimento architettonico ideato ed elaborato dall’artista Gino Coppedè, da cui prende il nome questo quartiere. Inizialmente viene progettato come comprensorio, ma prende l’etichetta di quartiere a discapito della sua struttura talmente vasta da ricordare quasi un mondo alternativo. L’autore fonde più stili insieme, giocando sulle varie simbologie e tratti particolari, creando un regno incantato alla vista del suo tocco ibrido.

Dov’è Quartiere Coppedè?

Situato a quartiere Trieste, tra piazza Buenos Aires e Via Tagliamento, presenta diciotto palazzi e altre ventisette strutture che ruotano intorno a Piazza Mincio. Si giunge all’attrazione principale del complesso percorrendo via Dora, che all’entrata pone un arco detto “Il collegamento tra i palazzi degli ambasciatori”. Una particolarità di questa curvatura è il lampadario che di notte si illumina, donando un’atmosfera di mistero e pura stregoneria.

Viaggio tra le fantasie di Coppedè

Attraversando l’arcata si arriva alla Fontana delle Rane posta esattamente al centro del comprensorio.

Essa è il nucleo del Quartiere Coppedè e contiene chiari riferimenti all’arte barocca. È inserita su un gradino circolare al cui interno vi è un’altra fontana che serve a dare un senso armonico al complesso. Ogni facciata della costruzione trova una conchiglia decorata dettagliatamente sorretta dalle spalle di due figure umane l’una di spalle all’altra. Infine, nella parte inferiore, sono stati realizzati quattro grandi mascheroni.  Si è attribuito il nome “Fontana delle Rane” proprio per le otto graziose ranocchiette ai lati del corso d’acqua. 

Tra le altre eccezionali creazioni osserviamo il “Palazzo del Ragno”, che prende il nome dal mosaico dorato visibile sopra il porticato dell’edificio. Questa struttura è stata coronata sulla base degli stili Liberty e Classico. Due semi-colonne sorreggono la residenza caratterizzata dal mascherone sul vertice del colonnato.

La più ammaliante tra le figurazioni del complesso Coppedè, a mio parere, è il “Villino delle Fate”. Anche solamente il nome di questa architettura mi lascia senza parole. Guardandola ci si aspetterebbe di vedere a momenti uscire qualche creatura mistica, una principessa o una fata. Ricca di decorazioni minuziose narranti l’epoca medievale, scene raffiguranti i poeti fiorentini, capitelli animaleschi e tanto altro; la composizione è tratteggiata con segni che riportano a una sceneggiatura quasi teatrale e surreale. Cos’ho pensato appena l’ho notata? “Qui dentro ci vivono streghe che tengono prigioniere entità mitologiche per i loro incantesimi.” Insomma, una fiaba a prima vista! Inoltre, pare che sulla punta di questo “castello” si trovi un omaggio alla città che la ospita: una lupa! Questo animale, sin dall’antichità, ha un’interpretazione particolare: sacro, mistico e profano. Tutto ciò, racchiude la nobiltà della Capitale.

Quando visitare Quartiere Coppedè e come Raggiungerlo?

Per raggiungere Coppedè si può partire da Termini con il bus 92 scendendo in via Tagliamento, o con la metro B fino a Policlinico e poi con il tram 3 o 19 fino a Piazza Buenos Aires. Di giorno sembrerà un percorso tra simbolismi e stili di composizione attraversando i secoli.  A luci spente, al contrario, Coppedè regala tutta un’altra atmosfera. Ti catapulterà in uno spazio temporale straordinario: a me è sembrato di ritrovarmi nelle storie che mi raccontavano da piccola, e nelle quali ho sempre desiderato essere. Ecco, se dovessi racchiudere ciò che traspare da questo luogo irreale in una frase, direi che è un vero e proprio racconto da assaporare camminando! Dovreste recarvi qui, secondo me, nell’attimo poco dopo il crepuscolo e aspettare che cali la sera mentre oltrepassate il varco iniziale.

Curiosità 

  • Coppedè ha ospitato grandi varietà di scenografie del cinema romano, dagli anni ‘50 in sù.
  • Si dice che il gruppo musicale The Beatles fece il bagno nella fontana, dopo una serata al Piper, nel 1965
  • Nel complesso sono presenti decorazioni che non si trovano da nessun’altra parte di Roma.
  • Ogni fine settimana, fra queste mura inedite, si tiene il Mercatino Corte Coppedè. Alla scoperta dell’artigianato, del vintage e della bigiotteria!

Spero che questo breve tour in questo magnifico scrigno dei tesori ti sia piaciuto e che, come me, tu possa restare estasiato dalla sua magnificenza.

                      

Aurora Salatiello

Aurora Salatiello

Aurora è una studentessa delle superiori appassionata a tantissime cose, volenterosa e curiosa. La scrittura, tra le sue passioni, è una di quelle a cui tiene di più.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ammazzacaffè è un laboratorio di comunicazione digitale che unisce studenti da tutta Italia in uno luogo virtuale dove scoprire, discutere e condividere informazione con uno sguardo sul presente dal futuro.

Altri articoli