MOKA
s. m. – Variante grafica di moca. Con questa grafia, ma come sost. femm., la moka o la Moka, nome dato in
commercio a un tipo molto diffuso di caffettiera per uso domestico, solitamente in duralluminio, dalla caratteristica forma a due tronchi di piramide, per lo più ottagonale, che si uniscono mediante avvitamento delle due basi minori.
Mia nonna la chiamava caffettiera.
Ogni giorno,alzandosi, ripeteva abitudinariamente i soliti gesti rituali per la preparazione del caffè.
La Moka rappresenta un splendido esempio di come l’evoluzione tecnologia abbia inciso sulla vita degli Italiani, anche nei piccoli gesti quotidiani.
Rabbrividisco al pensiero di dover affrontare lo studio quotidiano senza la mia tazzina accanto al libro di chimica.
Oggi,avendo la fortuna di sfogliare uno dei tomi della più grande raccolta del sapere universale in Italia, soffermamdomi sulla parola in questione.
Leggendo la definizione sull’enciclopedia Treccani,rifletto su quanto sarebbe ostico utilizzare quel tempo, sottratto al mio studio, per tornare come nonna alla tradizionale preparazione del caffè, impiagando così decine di minuti, mentre posso semplicemente utilizzare una cialda.
Bella l’evoluzione, però, qualcosa continua a sfuggire di mano a coloro che vivono in questa società dove tutto è ridotto all’essenziale del superfluo, dove tutto sembra meccanico e distaccato da quelle essenziali emozioni del passato.
Un tempo preparare un caffè era espressione di sentimento e passione nel creare qualcosa da sé, per sé e per chi amavamo.
Forse nonna, in quei lunghi momenti, trovava lo straordinario nell’ordinaria quotidianità.
Diego Belfiore – Valerio Neri
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