Ed ecco, tu sei là sotto con l’adrenalina a mille e aspetti solo loro: LA BAND!
Li vedi salire, gli occhi brillano e, pochi istanti dopo, il tuo idolo sale davanti a te.
Buio. Qualche istante di silenzio e inizia la base. Le luci si accendono e si entra in una dimensione difficile da spiegare, quasi fuori dal normale.
Un concerto, per me, non è soltanto una band che si esibisce su un palco, ma un mix di emozioni, sorrisi, risate, lacrime e perché no, anche qualche litigata.
Una valvola di sfogo, un modo per esprimere la propria opinione, ma soprattutto per sentirsi liberi da ogni pensiero.
Nel corso del concerto non pensi a nulla, non realizzi che stia accadendo davvero, ma solo dopo percepisci tutta la forza che lui, quel cantante, ti ha lasciato dentro.
Forza data dal legame che si crea attraverso gli sguardi, le parole cantate insieme e le tue mani protese verso di lui, come a restituirgli le emozioni e l’energia che ti regala.
Ma la cosa bella, che spesso rimane di un concerto, è l’incontro faccia a faccia con il cantante. Solo così hai veramente modo di vedere il tuo idolo in tutte le sue sfaccettature, in tutti i suoi comportamenti e le sue reazioni.
Non sono state molte le volte che ho incontrato il mio idolo, ma da quelle poche, posso dire di aver conosciuto una persona onesta, simpatica e molto disponibile con tutti i suoi fan.
La parte peggiore in assoluto, però, è la mattina: le gambe sono ancora indolenzite e la schiena fa male.
Ma fondamentalmente si continua a pensare positivo…
Nuove attese, nuove speranze e nuovi sogni.
Ilaria Sabino
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