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Natale: tra Yule, Saturnali e la Nascita del Sol Invictus

da 24 Dic 2025Culture, In primo piano, Presente0 commenti

Festa della luce o nascita di Gesù bambino?

In pochi lo sanno, ma le origini del Natale affondano nelle tradizioni celtiche. Una festa celtica e pagana chiamata Yule, la “festa della luce”, celebrava il solstizio d’inverno già secoli prima della nascita di Gesù.

Il nome Yule si pensa derivi dalla parola norrena Jòl e significhi “ruota”, andando a richiamare il ciclo naturale che avviene nella cosiddetta “notte più lunga dell’anno”, il festeggiamento del 21 dicembre per celebrare il solstizio d’inverno.

Nata e legata ad una serie di credenze sulla natura e sui cicli rigenerativi, il solstizio d’inverno era il giorno in cui il Vecchio Sole moriva e lasciava il posto al Nuovo Sole Bambino, partorito dalla Grande Madre Terra, sposa del Sole.

Yule fa parte delle celebrazioni celtiche legate ai cicli della terra, gli Otto Sabbat, che segnano i momenti cruciali dell’anno agricolo e solare. In particolare sono divisi in:

  • quattro Sabbat Maggiori (Samhain, Imbolc, Beltane, Lughnasadh), legati alla vita pastorale;
  • quattro Sabbat Minori (Yule, Ostara, Litha, Mabon), che corrispondono ai solstizi e agli equinozi, celebrando rispettivamente il solstizio d’inverno, l’equinozio di primavera, il solstizio d’estate e l’equinozio d’autunno, con riti propiziatori per la luce, la fertilità e il raccolto.

Durante lo Yule era tradizione andare ad “aiutare” la rinascita della luce con dei rituali, di cui il principale era l’accensione del focolare: l’uomo consegnava una candela o una fiaccola alla donna, la quale la trasportava dentro l’oscurità del bosco, dando inizio alla festa della Luce.

I Romani erano già soliti festeggiare il solstizio d’inverno, ma soprattutto festeggiavano i Saturnalia (tra il 17 e il 23 dicembre), i giorni legati al Dio Saturno per ricordare l’Età dell’Oro.

In questa occasione di uguaglianza e abbondanza, le attività venivano sospese e i ruoli sociali venivano rovesciati, permettendo ad esempio che gli schiavi si sedessero a mangiare al tavolo dei padroni. Durante la festa c’erano banchetti, scambi di doni e addirittura un “re della festa” eletto tra gli schiavi. Tutta questa celebrazione andava ad anticipare degli elementi che oggi si possono ritrovare nel Carnevale e nel Natale cristiano.

Ma quindi come nasce il Natale Cristiano? Perchè il 25 Dicembre?

I Romani festeggiavano il 25 dicembre perché in questa data del calendario giuliano (introdotto da Giulio Cesare nel 45 a.C), che corrisponde al 21 o 22 dicembre del calendario gregoriano (quello che usiamo attualmente), si festeggiava la festa del Natalis Solis Invicti, associata alla rinascita di Apollo (e del sole). È da qui che venne presa l’idea del 25 dicembre come data per festeggiare. 

Negli anni 320-353 d.C, papa Giulio I decise di stabilire il 25 dicembre come data di nascita di Cristo, con l’intenzione di convertire i pagani al cristianesimo. Dopo quasi un secolo, questa festa venne riconfermata da Papa Leone Magno per poi essere dichiarata come ufficiale festività dell’Impero, facendo nascere così il Natale cristiano. 

Olivia Monti

Olivia Monti

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