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Ma che musica ascolti?

da 29 Ott 2014Culture0 commenti

music-vinyl_00381148Delle volte mi chiedo se esiste della buona musica e della cattiva musica. Se esiste quel confine che tanto fa discutere. Quello che divide ciò che deve essere sentito da ciò che non deve essere sentito.

“Tu ascolti solo schifezze! Ora te lo faccio sentire io qualcosa di buono”, una delle frasi più brutte che ho sentito dire e che purtroppo ho detto anch`io. Perché è vero che esiste della bella e della brutta musica, questo è fuori discussione, ma solo da un punto di vista prettamente tecnico. Il problema sta nel fatto che il piacere che dà la musica è soggettivo. E non sto parlando di gusti personali, intendo la reazione che avviene in noi stessi mentre ascoltiamo qualcosa. Perché si ascolta musica semplicemente per provare delle emozioni, tutto qui. Di conseguenza non meravigliamoci se qualcuno cerca di difendere quello che ascolta, bello o brutto che sia.

Noi praticamente viviamo in un era di “guerre musicali”, alimentate sempre di più anche dai social network: il pop, la musica commerciale, contro tutto il resto. Un’era in cui “io ascolto i Pink Floyd, tu i One Direction e quindi io sono una persona migliore di te”. Niente ci dà il diritto di insultare, anche se si ascolta musica che la maggioranza delle persone potrebbe ritenere “bella”. Niente puo piacere a tutti e tutti sentono quello che vogliono, so che è una frase fatta, ma è la verità.
Se si pensa che quello che si ascolta è migliore di quello che sente qualcun altro, il massimo che possiamo fare è consigliare, sempre tenendo conto della soggettività della musica.
Le emozioni non sono “standard”, non sono uguali per tutti, ognuno di noi sa quello che trasmette a se stesso la musica che ascolta.
Perché alla fine si riduce tutto a quello.
Cosa sono i Beatles, i Rolling Stones, i Pink Floyd o Justin Bieber, se non macchine per emozioni (e per soldi, soprattutto nell`ultimo caso)?

Sono però sicuro che tutte questi discorsi che sto facendo non riuscirò a metterli in pratica io per primo: non riuscirò mai ad accettare il fatto che un certo tipo di musica possa essere ascoltata, venduta e purtroppo anche comprata.
Non mi entrerà mai in testa che tutto può essere considerato musica e che quello che conta sono solo le sensazioni che porta con sé, semplici frequenze, e il loro effetto sul nostro cervello.
Forse però è questo che fa la differenza: l`autenticità del messaggio, la potenza di quel qualcosa che ci viene trasmesso.
Forse è quella la chiave per trovare il confine tra buona e cattiva musica.
O forse sono io che mi faccio troppi problemi.
Perché alla fine si parla di musica.
Onde sonore, niente di più.
Non è vero?

Alessandro Perrone

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