Giorno 2. Sala dei Notari. Quinto panel del nostro viaggio.
Dopo una lunga discussione sulla probabile fila che avremmo potuto trovare per il panel “TORN – Strappati, di Alessandro Gassman. L’arte e il giornalismo in tempo di guerra” a cui avrebbero partecipato Alessandro Gassman, Carlotta Sami, Patrick Kingsley, Alaa Arsheed, Isaac Martin, ci rechiamo davanti la Sala dei Notari per controllare. Con nostra sorpresa, non c’era nessuno. Così decidiamo di andare a mangiare. Dopo qualche boccone al volo io, che a mangiare sono veloce, vado di nuovo a controllare la situazione: la fila era magicamente comparsa ed era pure lunga. Mi accodo in coda aspettando che
gli altri arrivino. Si aprono le porte, in un attimo entrano tutti e così mi ritrovo anch’io nella sala e dopo qualche secondo le porte si chiudono e si sente una voce dire “la sala è piena”.
Munito di cuffie mi posiziono in fondo. Il panel inizia con un film-documentario prodotto da Alessandro Gassman che racconta la guerra in Siria e le speranze degli artisti siriani costretti a scappare dalla propria terra. Molti di loro raccontano la propria storia: chi si è rifugiato il Libano e Giordania, chi è emigrato in America.
Una volta finito il documentario è iniziata la vera e propria “chiacchierata”, condotta da Carlotta Sami, portavoce dell’UNHCR, in cui sono intervenuti il violinista Alaa Arsheed, il musicista Isaac Martin e in videoconferenza Patrick Kingsley, corrispondente per i migranti del Guardian. Per motivi di lavoro Alessandro Gassman non era presente all’incontro.
Durante l’incontro Alaa ci spiega come, grazie a una amica, ha potuto incontrare Alessandro Gassman e poi ci racconta il suo viaggio in Italia, dove grazie a una borsa di studio, ha realizzato il suo sogno di diventare un musicista.
Patrick, connesso da Istanbul ha detto che ci troviamo attualmente in una situazione migliore, da quando l’UE ha raggiunto l’accordo con la Turchia per quanto riguarda i migranti, inserendo svariati punti tra cui il rinvio degli irregolari, l’assistenza finanziaria, la liberalizzazione dei visti, e una risposta sufficientemente vago da non suscitare malumori, cioè quindi che l’ UE preparerà la decisione di adesione della Turchia il più presto possibile.
Isaac Martin è intervenuto sul finale, spiegando come questa esperienza professionale da musicista, con Alaa e Gassman, lo abbia aiutato ad apprezzare la bellezza del mondo. “Siamo talmente abituati alla bellezza, che per noi è come esserne assuefatti; siamo ciechi davanti ad essa”, così conclude Isaac.
Matteo Cacciotti
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