Sabato 14 aprile il nostro blogger Claudio Bonifacio ha assistito allo spettacolo teatrale “Io che amo solo te” di Lucilla Lupaioli e Alessandro Di Marco, rappresentato dal 11 al 15 e dal 20 al 22 Aprile al Teatro Tordinona di Roma. Vi presentiamo il video dello spettacolo girato da Claudio, introdotto dal testo scritto dal regista Alessandro Di Marco e da Lucilla Lupaioli.
Lui si ricorda tutto. Nonostante le rughe siano comparse intorno ai suoi occhi e gli anni lo abbiano appesantito, ricorda ogni minimo dettaglio. Si ricorda di quella sera, della musica, dei suoi occhi, dell’odore e della pelle. Del mistero, della trasgressione, della paura. E della sensazione di essere, per la prima volta, dove si deve essere. Perché è proprio in quel momento che ha capito che non esiste altro qui e ora che non sia nel suo respiro. Nel respiro di lui che sfiora le labbra e il collo.
Niccolò e Valentino si conoscono da sempre. Perché a 16 anni, a pensarci bene, il tempo è sempre. Nicco e Vale, che hanno accorciato i loro nomi perché non hanno il tempo di pronunciarli per intero, fanno tutto insieme e dividono tutto. La scuola, le interrogazioni, le partite di pallone, le birre, il fumo. Nicco e Vale condividono un tempo, l’adolescenza, che sembra essere sempre e per sempre. Un tempo che corre al ritmo accelerato di musica martellante nelle orecchie e birre a buon mercato, partite di pallone fino all’ultimo respiro, notti interminabili passate a parlare e sperare. Tutto corre e scorre, immutabile e rassicurante, fino a quella sera. La sera in cui, dopo una festa annebbiata dal fumo e dall’alcol, Nicco e Vale scoprono di potersi amare in un modo che mai, forse, avrebbero pensato. O che forse, chissà, era da sempre davanti ai loro occhi, ma guardarlo, anche solo pensare che potesse esistere, faceva paura, davvero troppa paura. Tutto è perfetto, come scoprire che l’amico di sempre è anche l’amore della tua vita, quello che, almeno in quel momento, credi possa durare in eterno perché è assoluto, perfetto e fondamentale. Ma arriva la paura, il terrore freddo e crudele del giudizio degli altri, delle famiglie, della scuola, del gruppo di amici. E di fronte a questo non bastano le parole, non basta la speranza che qualcosa possa cambiare, e soprattutto non basta l’amore. Perché si è troppo giovani, forse, per essere davvero coraggiosi. E allora, forse, è meglio stare con la maggioranza, ridere di un frocio di merda e sputargli in faccia, magari. Anche se quel frocio è proprio il tuo amico della vita, il tuo amore puro per il quale sai che potresti anche morire. Tutto, purché non si sappia niente di quei baci e di quelle carezze. E di quanto era bello stare ore insieme, anche soltanto a guardarsi.
Lui ha provato a perdonarsi, ci ha provato ogni singolo giorno della sua esistenza tiepida, fatta di bugie e di sorrisi a mezza bocca. Ha provato a sostituire quei sospiri con una moglie, una famiglia, giornate consuete come quelle di chiunque. Come se quel qui e ora, quella musica e la pelle di lui non fossero mai esistiti.
Scritto da Lucilla Lupaioli e Alessandro Di Marco
Regia di Alessandro Di Marco.
Andrea Lintozzi Riccardo
Riccardo D’alessandro
Claudio Bonifacio
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