Durante la giornata del 5 dicembre abbiamo incontrato Mimmo Lucano, sindaco di Riace sospeso e sotto processo, che è intervenuto alla fiera della piccola e media editoria “Più Libri, Più Liberi”, alla Nuvola di Roma.
Mimmo Lucano ha fatto il suo ingresso tra gli applausi del pubblico e, dopo l’introduzione di Francesco Merlo, ha preso parola ringraziando dell’invito.
“Quando ero sindaco, all’inizio, senza soldi, Riace era un luogo di emigrazione, non di immigrazione”, inizia così il suo discorso, che prosegue con la storia del suo paese, dandoci l’opportunità di riflettere sul tema dell’immigrazione, uno dei fenomeni principali della nostra società diventato oggi emergenza.
Lucano afferma di sentirsi mortificato da persone che, non pensandola come lui, lo odiano. Purtroppo questo odio è ormai diventato parte delle istituzioni e della politica. Prende come esempio il Natale: “Col Natale tutti sono ipocriti. I valori del cristianesimo e i valori sociali convergono. Come può un cristiano votare per Salvini? Una politica che aggredisce gli ultimi.”
Racconta poi la storia di una ragazza arrivata a Riace e morta bruciata nelle baraccopoli di San Ferdinando, spiegando che non è né la prima né l’ultima persona ad andare incontro a questo destino rimanendo invisibile.
Il messaggio che Mimmo Lucano ha voluto imprimere nelle nostre menti e nei nostri cuori è quello di dare un volto a queste persone e non rimanere insensibili di fronte a chi ha bisogno di aiuto.
“Io immagino una Calabria senza manette ai polsi, la Calabria è una terra d’amore e Riace l’ha dimostrato” così conclude il suo discorso tra applausi e sorrisi del pubblico.
Valentina Bruni
Silvia Petrozzi
Giorgia Buffolino
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