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recenZione di “Le affinità elettive” del mitico goethino

da 17 Gen 2021Creazioni, Culture, In primo piano0 commenti

Atto unico

Studio del produttore.
Squilla il telefono. Il Produttore alza la cornetta.

Produttore (portandosi il telefono all’orecchio): Dimmi Helene.
Segretaria (dalla cornetta del telefono): Mr. Goethe è qui in sala.
Produttore: Fallo entrare.

Si apre la porta e Goethe entra, chiudendosela dietro

Produttore: Accomodati Johann.
Goethe (frenetico): Allora?
Produttore: Allora cosa? 
Goethe: Che ne pensi di quello che ti ho mandato?
Produttore: È carino, molto. Però sai che non posso realizzarlo.
Goethe (disperato): Andrew, ti prego! Da quanto ci conosciamo? Da quanto sceneggio quel che vuoi a testa bassa senza alcuna richiesta?
Produttore: Da molto, e te ne sono grato. Ma non si può fare una soap tedesca!
Goethe: Si che si può!
Produttore: È troppo rischioso.
Goethe (furioso): Quindi non puoi farmi un favore dopo che ho lavorato incessantemente per 20 anni come uno schiavo negro?
Produttore (titubante, dopo qualche secondo di silenzio): Ehi Jo…
Goethe (alterato): Cosa? Cosa?
Produttore: Non è molto carino quello che hai detto. Quella parola… quella parola potrebbe disturbare i lettori.
Goethe: Caspita! Mi è proprio sfuggita. Solitamente sono molto attento a non offendere nessuno. (verso il pubblico) Mi scuso da parte dell’Autore.

La porta viene spalancata, e l’Autore entra.

Autore (indicando Goethe, e parlando a voce alta): Non osare più parlare per conto mio. Posso scusarmi da solo per il mio errore, (con tono desolato e verso il pubblico) che riconosco e del quale mi sono pentito. Scusatemi tutti.
Goethe (in tono sprezzante): Guardalo Andrew. Non sa esprimere opinioni su un prodotto artistico e deve trovare sgradevoli espedienti per provare a riempire quelle due paginette da pubblicare. Perchè non puoi scrivere una recensione normale come tutti gli altSONO UNO STUPIDO CHE SI SCACCOLA E HO APPENA SCOREGGIATO.
Produttore (sorpreso): Cosa stai dicendo Johann?
Goethe (adirato): Non lo so. È quella merdaccia razzista che mi sta facendo dirSONO ANTISEMITA, SESSISTA, OMOFOBO E PURE LAZIALE.
Autore (ridendo): Chi è la merdaccia adesso?!
Produttore (con tono autoritario): Signore, esca subito dal mio ufficio.

L’Autore obbedisce.

Produttore: Tornando a noi, la storia è coinvolgente: amori incrociati, morti ovunque…il genere mi piace! Ma lo sai, le casalinghe di tutto il mondo si sono espresse: vogliono le telenovelas spagnoleggianti.
Goethe: Andrew, queste vibrazioni latine stanno iniziando a nausearmi.
Produttore: Anche a me, però se vuoi che te la produca devi sostituire la mansione tedesca con una villa nella periferia di Buenos Aires, e ovviamente cambiare i nomi. Devi buttarci dentro qualche Carmen, Esmeralda, Rodrigo… li sai!
Goethe (con tono deciso): No! Non posso e non voglio reprimere la mia coscienza artistica per l’ennesima volta. (dopo qualche secondo di riflessione) Ma se lo portassi da un editore?
Produttore: Dalle soap ai romanzi?! Ambizioso il ragazzo.
Goethe: Dai, che ne pensi?
Produttore: A me è piaciuto molto. Dinamiche particolarmente interessanti sono generate dalla contrapposizione tra la razionalità e il controllo di Carlotta e del Capitano e l’ingenuità e l’impulsività di Edoardo e Ottilia. Un buon ricircolo di personaggi secondari rende molto variegata l’esperienza di lettura. Per tutto il tempo si assiste impassibili allo scontro tra ragione e passione, senza reale vincitore. Potrei parlarne a lungo, quindi ti conviene accomodarti.
Goethe: Invece di parlarmene, mi faresti il favore di mettere i tuoi commenti per iscritto, così che possa elaborarli con calma a casa.
Produttore: Mi stai per caso chiedendo di fare una recensione? Mi dispiace ma non sono in grado di accontentarti. È una delle cose in cui riesco meno.

L’Autore apre la porta quel tanto da far sbucare la testa.

Autore: A chi lo dici. L’unica cosa che faccio peggio di recensire libri è trovare eleganti conclusioni ai dialoghi.

Fine

Jonathan La Noce

Jonathan La Noce

Studente dell'IIS Rossellini. Poche cose da dire & poca voglia di dirle.

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