“Questo futuro non è obbligatorio, ma è il futuro che ci attende se non facciamo qualcosa.”
La paura di una terza grande guerra mondiale incombe su tutti noi e questa volta un futuro potrebbe anche esserci.
Questo è uno dei temi della mostra SenzAtomica, presente a Roma presso la Galleria delle Vasche dal 6 marzo al 26 aprile 2015 e il nostro Istituto, il Leon Battista Alberti di Roma, non poteva mancare a questo appuntamento di sensibilizzazione e riflessione molto importante.
SenzAtomica è una campagna per la sensibilizzazione sul tema della
minaccia delle armi nucleari, campagna promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e indirizzata a tutti i cittadini, affinché rifiutino il paradosso della sicurezza fondata sulle armi nucleari e rivendichino il diritto a un mondo libero da ogni tipo di armamento.
La mostra, divisa in quattro sezioni, è incentrata su pochi ma importanti punti: garantire il diritto alla vita di tutti i popoli; passare dalla sicurezza basata sulle armi alla sicurezza basata sul soddisfacimento dei bisogni fondamentali degli esseri umani; cambiare la visione del mondo da una cultura della paura a una cultura della fiducia reciproca, con azioni che costruiscano la pace.
Tra i pannelli più significativi, sicuramente ci sono i grafici che mostrano gli attuali possedimenti di armi nucleari delle varie nazioni mondiali: il numero di bombe è impressionante, circa 2000 tra Russia e Stati Uniti, 160 nel Regno Unito, 290 in Francia, mentre per stati come Cina o Corea del Nord non si hanno dati certi a disposizione.
Un altro dato molto interessante mostra che l’Italia non possiede armi nucleari proprie, ma ne ospita alcune degli Stati Uniti d’America.
L’esposizione è anche occasione per riflettere su temi molto discussi anche in passato, come la responsabilità sociale dello scienziato, la responsabilità nei confronti delle generazioni future, l’impatto ambientale dei test nucleari e l’esorbitante costo degli armamenti e del loro mantenimento.
Il futuro che ci aspetta non è mai stato così incerto. Ragionando un attimo, se realmente scoppiasse un’altra guerra di proporzioni tali da arrivare all’uso di armi biologiche o nucleari, l’intera umanità svanirebbe in un attimo, giusto il tempo necessario per il lancio e l’esplosione di migliaia di bombe, che distruggerebbero ogni forma di vita presente sul pianeta.
La paura però si contrappone al coraggio di dire basta a questa insensata voglia di annientamento che abbiamo, come se si potesse ignorare il fatto che il possedere armi di distruzione di massa non sia un pericolo anche per chi le possiede.
Il messaggio che questa mostra vuole dare è importante e significativo: comprendere che è un diritto e un dovere di ogni singolo cittadino esprimere la propria opinione su un tema che ci riguarda così da vicino e finalmente poter dire basta a questa inutile gara verso la morte.
Matteo Cacciotti
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