Secondo la mitologia greca Zeus rapì Europa compiendo un ratto. Il ratto d`Europa.
Il ratto d`Europa è anche il nome dello spettacolo andato in scena al teatro Argentina dal 29 aprile all`11 maggio, facendo il tutto esaurito per molte serate; un successo inaspettato per uno spettacolo così
particolare e nuovo.
Il sipario si apre e gli attori sono in tenuta da notte; una piccola orchestra, posizionata sotto al palco, accompagna dal vivo la scena.
La scenografia è spoglia, si nota soltanto un televisore su cui vengono trasmessi spezzoni di telegiornali che, con immagini e parole diverse, mostrano tutte la stessa cosa: l`Europa sta fallendo!
Chi meglio di nove cittadini europei può salvarla? Questo è il compito che i nostri beniamini devono affrontare. Lo spettacolo consiste, infatti, in otto prove: strade, viaggi, lingue, confini, guerre, coesione europea, bandi UE e sport. Almeno sette di queste devono essere completate, altrimenti l`Europa fallirà.
Lo spettatore si ritrova dunque immediatamente coinvolto in una specie di giochi senza frontiere e intuisce fin da subito che non si trova ad assistere al solito spettacolo teatrale.
Nelle otto prove si susseguono momenti estremamente divertenti, come la prova di lingue, a tratti esilarante, ad altri tristi e malinconici. La prova di ‘guerra’, per esempio, consiste nell`elencare cinquanta guerre europee, in un susseguirsi di date e cifre che, nell’insieme, crea un inatteso e forte impatto emotivo, dovuto anche alle eccezionali interpretazioni degli attori.
Non ci sono dubbi, lo spettacolo è qualcosa di speciale e innovativo. L’originalissima scenografia, sul palco e non solo, è in continua mutazione; viene inoltre sfruttato tutto il teatro, dai palchetti alla platea al palcoscenico.
Il coinvolgimento del pubblico è fondamentale e la drammaturgia può modificarsi, pur se limitatamente, a ogni replica, creando così uno rappresentazione assai lontana dal classico spettacolo teatrale. Il copione originale è inoltre arricchito da battute e scene prodotte dai quaranta LaboRat della città di Roma (se non sapete di cosa parliamo leggete la nostra esperienza al LaboRat Alberti), formati presso scuole, centri culturali e centri anziani.
In conclusione, lo spettacolo appassiona e coinvolge, e soprattutto riesce ad accendere, in chi vi assiste, la voglia di andare a teatro per divertirsi ed emozionarsi, ma anche per riflettere.
L’obiettivo dell’intero progetto ‘Ratto d’Europa’ sembra dunque raggiunto: uniti e coesi si può fare tutto, anche salvare l’Europa.
Andrea Lazzari, Alessandro Perrone
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