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Diario dall’Uganda – parte 1

da 2 Mag 2020Creazioni0 commenti

30 Luglio

Partenza il 29 luglio ore 23.00 da Roma Fiumicino, ci attende un lungo viaggio, Roma-Doha (Qatar) e Doha-Entebbe (Uganda) quasi 14 ore totali. Verso ora di pranzo io e i miei 3 compagni di viaggio atterriamo finalmente a Entebbe e dopo lunghe trafile all’aeroporto incontriamo il mitico Denis, lui sarà il nostro autista. Mitico perchè già ne abbiamo sentito parlare dai nostri amici che negli anni precedenti hanno intrapreso lo stesso viaggio. Lungo il tragitto verso la Comboni’s house di Kampala siamo sorpresi nel vedere così tante persone che ballano, cantano e festeggiano ai bordi della strada. Neanche il tempo di chiederci quale sia il motivo che Denis ci spiega che stanno aspettando l’arrivo del sindaco del luogo per accoglierlo. Ma vi immaginate cantare per strada perché passa la Raggi? Arrivati a destinazione incontriamo il vescovo Franzelli, un vescovo comboniano italiano che per moltissimi anni si è occupato e si occuperà della comunità ugandese.

I comboniani, in breve, sono preti missionari che hanno deciso di dedicare la loro vita all’Africa. Il loro motto infatti è quello di “salvare l’Africa con l’Africa”, quindi partire dagli africani stessi, per poter salvare l’Africa. Ma ora, come si dice a Roma “s’è fatta ‘na certa”, sono quasi 48 ore che non dormo, quindi buonanotte e a domani.

Kampala

31 Luglio

Questa mattina, freschi e riposati, ma neanche troppo, siamo partiti con il vescovo alla volta di Namugongo, il santuario dedicato ai martiri dell’Uganda. In seguito abbiamo visitato un museo anglicano che con minuziositá raccontava le vicende dei martiri. A visitare il museo però non eravamo soli, infatti a “farci compagnia” c’era anche una scolaresca che a quanto pare era più curiosa di guardare noi (ed in particolare i capelli biondi e lisci di Eleonora) che il museo, i bambini sono sempre fantastici😂.

Nel pomeriggio insieme a Denis abbiamo visitato Munyonio, l’ex palazzo del Re, dove i martiri sono stati arrestati e condannati. Infine abbiamo visitato in barca lo splendido lago Vittoria che ci ha incantato con la sua flora e i mille uccellini… Rientrati a casa dopo cena ci siamo fermati ancora un po’ per fare due chiacchiere e per programmare i giorni successivi . 

Per oggi è tutto, noi siamo cotti. Buonanotte 💤

lago vittoria

1 agosto

Stamattina alla Comboni’s House seduti a far colazione con noi abbiamo trovato, con nostra grande sorpresa, un gruppo di ragazzi italiani. Ci hanno raccontato che sono diretti a Gulu dove daranno per un mese una mano all’orfanotrofio locale. Anche noi fra qualche giorno andremo lì, quindi ci siamo scambiati i numeri. Subito dopo siamo passati a salutare Bishop Franzelli, lui in partenza per l’Etiopia e noi per Ngetta. Lo ringraziamo per la sua ospitalità e disponibilità e ci mettiamo in viaggio, Denis mette in moto e via verso la nostra destinazione.

Usciti dal traffico di Kampala, che ci ha fatto rimpiangere quello di Roma, attraversiamo il Nilo e procediamo tra buche e babbuini attirati dagli ananas che trasportavamo sulla macchina.

Dopo circa 6 ore, nel pomeriggio arriviamo a Ngetta dove ci accoglie Juan Valero, un prete comboniano in missione in Uganda. Qui facciamo un giro nelle vicinanze e incontriamo, così come lungo le strade di Kampala, tantissimi bambini sorridenti e incuriositi dalla nostra presenza. Alcune bambine ci propongono di giocare, ma il risultato è solo una sconfitta cocente di Eleonora che suscita in loro tante risate, forse perchè non ha capito le regole 😂. 

Dopo un’ottima cena con Padre Juan, definiamo i dettagli dei prossimi giorni e andiamo a dormire. Buonanotte! 😴

2 Agosto

Oggi al mattino, dopo colazione abbiamo visitato il dispensario di Ngetta con Suor Gabriella, è una donna piena di energie nonostante le difficoltà che si trova a fronteggiare tutti i giorni, senza farmaci o spazio per potersi occupare di tutti coloro che ne hanno bisogno. Molti bambini qui soffrono di malaria,

polmoniti e meningiti, il dispensario si occupa anche di trattare i sieropositivi e i malati di tubercolosi. Poi siamo passati anche dalla vicina Baby’s home (l’orfanotrofio) appena ci hanno visto però i bambini, spaventati, hanno cominciato a piangere ma è bastata qualche caramella ed eravamo già più amici. È ancora mattina, sono le 11 e decidiamo di raggiungere la nostra prossima meta come farebbe un ugandese qualunque, in sella ai boda boda, diciamo il servizio taxi su 2 ruote … per un paio di scellini ti portano dove hai bisogno in 2, 3, anche 4 o 5 persone, non è un problema, così abbiamo raggiunto la vicina Lira. Tornati a Ngetta abbiamo partecipato alla festa di chiusura dei catechisti che domani torneranno nei loro villaggi, paradossalmente la loro festa di addio è stata anche la nostra festa di benvenuto, un benvenuto davvero speciale! 

PS : qui i catechisti non sono come da noi in Italia, non pensate alla tipica vecchietta bacchettona, qui i catechisti, una volta finito il loro periodo di formazione tornano nei loro villaggi e si occupano della vera e propria gestione della vita.

Buonanotte 🌜

fila al dispensario di Ngetta

3 Agosto

Stamattina siamo nuovamente in macchina con il nostro Denis, un’esperienza con il boda boda del resto basta e avanza 😂, abbiamo anche dato un passaggio a due catechisti del centro e al piccolo Victor, che tornavano a casa, nel loro villaggio. Li abbiamo lasciati ad Aduku, che era proprio la nostra destinazione. Qui abbiamo visitato il dispensario, dove vengono curati i casi meno gravi dell’ospedale della zona. La breve visita è bastata per constatare come ci sia bisogno di alcuni interventi, soprattutto la necessità di costruire una cucina, perchè al momento questa consiste in una pentola su un paio di sassi a terra e purtroppo questa non è un’eccezione, bensì lo standard di molti dispensari o scuole. Seconda tappa: la scuola disabili di Ikwuera dove abbiamo ricevuto una grande accoglienza, è un posto davvero molto bello, qui vivono, giocano e studiano insieme tanti bambini disabili e non. Ci sono varie strutture, dai dormitori alle classi per i più grandi della scuola professionale, dove si tengono corsi per diventare carpentieri, falegnami e sarti. Qui le suore hanno davvero un compito importante e gestire così tanti ragazzi con problemi molto diversi tra loro è un’impresa davvero ammirevole, soprattutto per la volontà di aiutare, e dare una possibilità di istruzione anche ai ragazzi che qui più che da noi vivrebbero altrimenti ai margini della società. È stato commovente vedere alcuni di questi ragazzi, spesso abbandonati dalle loro famiglie, riuscire a giocare fra loro grazie alla lingua dei segni.

Nel pomeriggio abbiamo girato nei dintorni del centro di Ngetta, e mentre Giovanni giocava a calcio con dei bambini, io e Eleonora abbiamo praticato il nostro Lango con dei ragazzi della scuola professionale, anche loro “spettatori” del match 😂.

Dopo cena e una bella chiacchierata con padre Juan vi auguriamo una buona notte!

Aduku – ingresso al dispensario

Ikwuera – cucina della scuola
Ikwuera – biblioteca della scuola

Beatrice Ciocca

Beatrice Ciocca

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