Sono lì a un passo da te.
Lì che ti guardo rassegnato, con la tristezza e l’angoscia di un uomo consapevole della propria impotenza di fronte a una malattia che ha la meglio su una persona cara, consapevole del fatto che nulla è permesso e nulla è fattibile, ora, per me, per aiutarti.
Per me, che una tempo ai tuoi occhi ero quello che non vedevi mai, ma quando mi vedevi, ogni volta era una festa; per me, che ormai sono un estraneo ai tuoi occhi, un semplice uomo come un altro.
Il ricordo di te, delle tue parole, dei tuoi consigli, è vivo dentro di me, e ogni volta che ti vedo fissare un punto vuoto, mi chiedo “chissà cosa pensa, chissà a chi pensa”, con la vana speranza che il ricordo di me ti torni in mente, ma con il realismo e il pessimismo di chi sa che io ormai non sono più tra i tuoi ricordi.
Ciao nonna…
Matteo Cacciotti
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