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Femminismo a Hollywood

da 29 Gen 2022Culture, In primo piano0 commenti

Il femminismo è un movimento nato nell’Ottocento che mira al raggiungimento della parità dei sessi sul piano economico, sociale e politico. Al giorno d’oggi quando si parla di femminismo si parla di tante ideologie differenti, tutte però hanno lo stesso obiettivo: la parità dei sessi. 

Molti attori e attrici di Hollywood hanno sfruttato la loro notorietà per diffondere il femminismo e mostrare il loro supporto a chi lotta per la parità dei sessi.

Emily Blunt, per esempio, in un’intervista ha dichiarato che la parola che odia di più è “piacevole”; secondo l’attrice infatti questa parola molto spesso viene usata per le donne che non “esagerano” in ogni comportamento. La Blunt continua poi dicendo che molto spesso la realtà è così: le donne devono sempre controllarsi, invece dovrebbero essere libere di fare le stesse cose che fanno gli uomini senza essere criticate così duramente.

Una definizione di femminismo viene data dall’attore ‘femminista’ Aziz Ansari, che afferma: “Sei un femminista se vai a un concerto di Jay-Z e Beyonce e alla fine non pensi: ‘Mmmh ho la percezione che Beyoncé dovrebbe prendere il 23% di soldi in meno di Jay-Z’”. Infatti in America in media le donne vengono pagate il 23% in meno rispetto agli uomini per una stessa posizione.

A volte invece a posizioni alte non ci si può neanche arrivare se si è donne, oppure è molto difficile. Questo ci viene raccontato da Jennifer Aniston che in un’intervista rivela un episodio in cui lei stessa è stata vittima di sessismo. Prima di recitare nella  famosa serie “Friends”, aveva fatto un provino per entrare a far parte del cast del Saturday Night Live, ma, prima di firmare il contratto, l’attrice ha voluto confrontarsi con il produttore riguardo al ruolo delle donne nello studio. Il produttore ha però ignorato il suo commento e Jennifer Aniston non ha ottenuto il ruolo.

Varie attrici sostengono il femminismo per fare in modo che nel futuro avvenimenti del genere non avvengano. Tra queste, Emma Watson ha sempre mostrato il suo supporto al femminismo: nel 2014 è addirittura stata invitata a una conferenza dell’ONU per fare un discorso.  Durante questo incontro,  l’attrice racconta alcuni momenti della sua vita in cui si è accorta che c’erano delle differenze tra lei e i ragazzi. Nella storia il femminismo è stato più volte scambiato con l’odio nei confronti degli uomini; nel suo discorso l’attrice spiega che il femminismo in realtà cerca solo la parità dei sessi. Inoltre durante questo discorso Emma Watson ha lanciato la campagna #heforshe per motivare anche gli uomini a supportare il movimento.

La campagna #heforshe è diventata virale nel giro di pochi giorni coinvolgendo anche altre celebrità. Tra queste c’è Daniel Radcliffe, amico di Emma Watson; i due sono cresciuti insieme e certamente anche grazie all’influenza dell’attrice, Daniel Radcliffe è diventato femminista. Si è dichiarato un femminista proprio dopo il discorso tenuto da Emma Watson all’ONU, tramite la manifestazione del suo supporto della campagna #heforshe.

Un’altra attrice che combatte per il femminismo è Emma Stone. In particolare durante i Golden Globe del 2018 tutte le attrici si sono vestite di nero per mostrare il loro supporto per le donne che hanno sofferto molestie o abusi. In più Emma Stone ha deciso di mandare un ulteriore messaggio di supporto al femminismo tramite il make-up. Infatti l’attrice ha deciso di utilizzare verde smeraldo e bianco per gli occhi e viola per la bocca, perché questi colori erano i colori tipici dei vestiti e degli accessori delle suffragette.

Anche Natalie Portman ha voluto mandare messaggi sul femminismo: in particolare, durante gli Academy Awards del 2020, ha deciso di indossare un abito di Dior con sopra ricamati i nomi di creatrici cinematografiche che sono state escluse dal premio. Infatti in quei mesi c’erano state delle critiche riguardo alla mancanza di donne nella sezione della migliore regia e della migliore sceneggiature. L’attrice ha voluto mostrare il suo supporto tramite questa scelta di stile.

Mentre Emma Stone e Natalie Portman mandano messaggi simbolici, Scarlett Johansson alza la voce e si esprime in manifestazioni e interviste. I suoi messaggi si concentrano sui servizi per le donne che sono in diminuzione in America e sulla differenza di paga per le donne. In particolare ha tenuto un discorso durante la Women’s March nel 2018 criticando in particolare l’allora presidente Trump per la mancanza di servizi per le donne.

A Hollywood c’è quindi chi si dichiara femminista, ma c’è anche chi preferisce dimostrare di esserlo. Tra questi c’è senza dubbio Meryl Streep. L’attrice infatti non si è mai dichiarata femminista e quando le è stato chiesto il motivo ha risposto che preferisce esprimere la sua posizione tramite le azioni e non le parole. Nonostante ciò in un’intervista si esprime al riguardo dicendo: “Detesto che noi donne siamo costrette a subire le decisioni degli uomini.”

Questo concetto è molto importante ed è per questo che Will Smith ha deciso di insegnarlo già da subito a sua figlia Willow. In particolare l’attore spiega che lui non ha voce in capitolo riguardo ai capelli della figlia, perché vuole farle capire che nessuno può prendere decisioni per lei. In questo modo quando lei crescerà saprà prendere decisioni per conto suo e imparerà a non tollerare le decisioni imposte dagli uomini.

Un altro genitore che ha voluto educare il figlio alla parità dei diritti tra uomo e donna è la madre di Joseph Gordon-Levitt, che l’ha cresciuto facendogli capire le ingiustizie nel mondo e insegnandogli a rispettare le donne. In questo modo l’attore è cresciuto femminista e ancora adesso supporta questo movimento e si esprime riguardo alle ingiustizie in varie interviste.

Questi sono solo alcuni degli attori che combattono per i diritti delle donne. Ci sono molti attori che supportano il movimento e usano la loro notorietà per dare voce al movimento, una voce che ha bisogno di un volume ancora più alto.

Arianna Dalla Costa

Arianna Dalla Costa

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