Ammazzacaffè
Scriviamo cose, intervistiamo gente

Talvolta l’uomo è nulla
È solo un vago respiro
un’ossessiva ricerca di respiro
e poi nulla

Talvolta l’uomo è vuoto
un vaso di Pandora da riempire
di ogni male possibile
e poi vuoto

Talvolta l’uomo è solo
Un unico e solitario essere
Affamato di un qualsiasi affetto
e poi solo

Talvolta l’uomo è rotto
carne e ossa ridotte a brandelli
a ricomporre il puzzle di una vita
e poi rotto

Talvolta l’uomo è infelice
un flusso di sangue salato dalle lacrime
amare e spregiate a rimembrare la gioia
e poi infelice

Talvolta l’uomo è uomo
nulla, vuoto, solo, rotto e infelice
com’è di natura
non per scelta, per nascita
sofferenza eterna senza alba
senza stelle
senza lune

L’uomo è questo
l’uomo si annulla
l’uomo si svuota
l’uomo si isola
l’uomo si distrugge
l’uomo si nega la felicità
non rincorre il piacere
non rincorre l’amore
non rincorre nulla e nessuno
perciò si distrugge
isola
poi si svuota di ogni sentimento
e alla fine si annulla
arrivando allo zero Kelvin del dolore
dove non esiste respiro da cercare
non esiste vaso da riempire
non esiste persona da seguire
non esiste puzzle da ricomporre
esiste il nulla
la morte

Aleksandra Babis

Aleksandra Babis

«Volai nel cielo senza mai cadere», scriveva il libro, mentre la ventenne lo chiudeva, sorridendo al cielo.  Aleksandra, nata in Polonia, è una studentessa di Lettere moderne presso l'Università statale di Pisa, che tende ad avere dei picchi di cinismo e follia, quando poggia la penna sulla carta. Lasciate ogne speranza o voi ch'intrate.

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