Ammazzacaffè
Scriviamo cose, intervistiamo gente

PCTO, sicurezza sul lavoro per tutti

da 21 Mar 2022In primo piano, Presente0 commenti

Almeno una volta nel loro percorso tutti gli studenti hanno sentito parlare di alternanza scuola-lavoro, o meglio PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) a partire dall’anno scolastico 2018/2019. Con ciò si intende una metodologia didattica che permette agli studenti di affiancare alla formazione scolastica, prettamente teorica, un periodo di esperienza pratica presso un ente pubblico o privato. Le ore, obbligatorie per tutti gli alunni del triennio, differiscono da istituto a istituto: nei licei sono 90 ore, negli istituti tecnici sono 150, in quelli professionali sono 210. 

Prima di poter iniziare questi stage, gli studenti sono tenuti a seguire un corso sulla sicurezza sul lavoro, alla fine del quale riceveranno un attestato per confermare le competenze acquisite in ambito di sicurezza. La sicurezza dei lavoratori, però, non è sempre tutelata, in quanto le morti sul lavoro sono molto frequenti. A causa della mancanza degli adeguati dispositivi di sicurezza, parecchie sono le disgrazie anche per gli alunni durante le loro ore di PCTO. Negli ultimi mesi abbiamo assistito a tragiche situazioni di ragazzi morti mentre svolgevano proprio l’alternanza scuola-lavoro. Facendo riferimento a quelle più recenti: Giuseppe, 16 anni, di Ancona, rimasto senza vita in seguito a un incidente a bordo del furgone della ditta; Lorenzo, 18 anni, di Udine, morto l’ultimo giorno del suo tirocinio in azienda. Noi non ci sentiamo di approfondire le loro storie tanto tragiche, ma ci domandiamo come sia possibile che, proprio per ricevere dei crediti formativi scolastici, questi ragazzi abbiano perso la vita. La sicurezza sul lavoro dovrebbe essere una garanzia per tutti, per coloro che lavorano già da anni e per chi inizierà dopo la fine della scuola.

Per contestare questa situazione, sono scesi in piazza studenti e lavoratori di tutta Italia. A Milano le proteste sono state molto partecipate e sentite. Per ricordare Lorenzo e tutte le vittime dei cantieri, i manifestanti sono arrivati fin sotto la sede dell’Associazione delle Imprese di Assolombarda. Torino non è stata da meno, in quanto gli studenti della città hanno organizzato un sit-in di protesta trasformatosi in un corteo. Le forze dell’ordine sono intervenute chiudendo la piazza e i giovani hanno reagito lanciando vari oggetti. Di conseguenza la polizia ha caricato nuovamente e vi è stata una situazione di guerriglia civile, che ha lasciato molti giovani feriti. Grandi manifestazioni si sono tenute anche a Napoli e Roma. 

Passando ai numeri: 1 studente su 10 accetta pienamente i PCTO, 6 su 10 li manterrebbero attuando una riforma e 2 su 10 li approvano così come sono. Il 20% degli studenti che hanno svolto attività manuali durante PCTO si sono sentiti poco sicuri sul lavoro. Grazie ad un’indagine di Skuola.net su un campione di 2.500 studenti, il 66% è d’accordo con le proteste studentesche, il 17% vorrebbe abolire i PCTO e il 49% vorrebbe mantenerli, ma con modifiche utili ai ragazzi. Per quanto riguarda le reazioni all’alternanza: il 10% l’ha trovata molto utile formativamente, il 27% l’ha ritenuta abbastanza utile, per il 42% è stata poco utile e il 21% la ritiene un completo fallimento (Fonti: La stampa).

Vi sono, dunque, due idee di pensiero, chi a favore dei PCTO e chi ne teme la pericolosità. Cosa pensate voi sia più giusto per i ragazzi? 

Giorgia Fabbiani

Giorgia Fabbiani

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ammazzacaffè è un laboratorio di comunicazione digitale che unisce studenti da tutta Italia in uno luogo virtuale dove scoprire, discutere e condividere informazione con uno sguardo sul presente dal futuro.

Altri articoli